Obiettori per venti mesi, Torcoli per sempre.

Sezione dedicata ai dati tecnici sul Servizio Civile, congedi, etc.

 

SPLENDENTE

Per molti un mito, per tanti un eroe, per altri un perfetto leader. Quando ci avvicinammo alla Caritas giravano sul suo conto storie incredibili. Ce lo immaginavamo alto, bello, SPLENDENTE, dall’eloquio impareggiabile. Caparbio, disponibile, severo, buono…ci chiedevamo se fosse una leggenda, se dietro ci fosse un volto, una storia d’uomo. O se piuttosto fosse un’invenzione per renderci tutti migliori. Poi arrivò, come angelo inviato dalla “Misericordia”. Come maestro ci prese per mano, ci guidò all’incontro con noi stessi. Passarono i giorni e lo scoprimmo uomo, anzi essenzialmente torcolo. Insicuro tra insicuri, torcolo tra torcoli. Oggi molti lo ricordano come l’uomo dell’incompiuto, quello che poteva…, che avrebbe…., che in fondo…, che se solo… Vive ritirato nell’eremo del Brozzo, pochi amici e tanti ricordi……e la leggenda continua.

Inizio servizio: 15/09/86 (nonostante oltre un anno di pre-servizio con la Caritas PG, fece i primi 6 mesi a Firenze, presso la Fratellanza Militare; fu trasferito a Monte Morcino il 12/03/87)

Settori di Impiego: Caritas Parrocchiali (boh…), Raccolta Carta e Stracci, Trasporto ciechi, Promozione dell’Obiezione di Coscienza.

Congedo: 14/05/88 (qui sotto alcune immagini)

Biglietti per il congedo di Splendente

 

 

TOPO

Inizio servizio: 01/10/86

Settori di Impiego: Fontenovo (lui per davvero…)

Congedo: 31/05/88

 

 

PRETE

Gli amici obiettori ancora si interrogano sulla sua torcolità. E’ ormai quasi appurato che una certa componente di torcolità lo accomuni ai compagni dalla tipologia antropologica conclamata, ma è anche vero che si discute sulla specificità e sulla intensità di una torcolità comunque atipica. Il mentore Staffa gli attribuì il nome “prete”, forse per la notoria fama di castigafemmine (caratteristica che lo prterebbe inesorabilmente fuori dalla compagine torcola). Le narrazioni delle sue prestazioni venivano ascoltate dagli altri obiettori con la stessa avidità che hanno i bambini davanti alle storie di alieni e streghe cattive (curiosità e paura!). Ragazzo solare e dall’approccio comuncativo straordinario (di nuovo caratteristica che lo detorcolizzerebbe). Bastava aver ricevuto da lui un distratto saluto per entrare a far parte della smisurata cerchia dei suoi amici. Fu un meticoloso cultore dell’ozio, non quello latino votato allo studio né quello più comune votato al cazzeggio, ma un ozio tutto schiaffelliano fatto di piccole inutili attenzioni (come spendere un caldo pomeriggio d’estate a pulire un vecchio mangianastri). Tale cartteristica lo portò anche ad una infelice e fugace esperienza politica (P.N.N.I.C.S.). Fu anche obiettore attento alla cura dell’immagine. Gli altri obiettori la mattina si coprivano, lui si vestiva. Con il tempo si è capito che non era questione di abbinamenti o di scelte alla moda (tanto che usando le stesse attenzioni noi producevamo un risultato più che penoso) ma di un modo d’essere. Insomma, anche questo sembra essere un motivo in più per farlo uscire dall’orbita torcola. In ultimo  è da ricordare la difficoltà iniziale nel parlare correttamente la lingua italiana (guarda caso anche questa caratteristica risulta poco torcola), deficienza colmata abbondantemente negli ultimi anni, tanto da contribuire in modo sostanziale ad una importante opera editoriale degli obiettori. Riprendendo il dubbio iniziale possiamo concludere che torcoli, almeno in parte, lo si può essere per scelta.

Inizio servizio: 15/10/86

Settori di Impiego: Chi può dirlo? Pittura termosifoni? Ordinamento Fumetti? Mah…

Congedo: 14/06/88

 

 

VECCHIO

Inizio servizio: 23/02/87

Settori di Impiego: Neanche a dirlo… raccolta Carta & Stracci!

Congedo: 22/10/88

Regalino fatto da Vecchio a tutti gli obiettori suoi fratellini

 

 

68

Per tutti i torcoli è la chiave di volta, il fulcro, la colonna portante o per citazioni più impegnative la testata d’angolo del gruppo. Si possono immaginare viaggi senza qualche torcolo, ma non senza 68, cene con la compagine torcola incompleta ma non senza 68. Fine conoscitore della mente umana si è specializzato nello studio della mente dei compagni torcoli della quale custodisce la precaria stabilità. Pertanto l’assenza di 68 non è l’assenza di un torcolo, ma di una parte di ogni torcolo. Durante il servizio civile fu capace di cose straordinarie, al limite dell’umano. Si racconta che fosse in grado di dormire in piedi, di vomitare al volante di una Panda, di guidare il Ducato sotto il nubifragio senza azionare i tergicristallo o una Multipla per il Verghereto senza usare i freni. Altri dicono sia capace di percorrere distanze eccezionali in sella ad una graziella e che non percepisca cambiamenti di temperatura tra i -4° e i +32° (può indossare indifferentemente una canottiera o un piumino). Nei rari spazi di inattività fisica si diletta nello studio e nella progettazione di innovazioni utili all’umanità come l’associazione di suore dedite alla pia prostituzione per offrire la possibilità di una vita sessuale protetta ed affettivamente appagante alle persone disadattate,  oppure inventare sistemi di irrigazione per il deserto. Di recente si è gettato nel temerario progetto di gestione, a fini di lucro, dell’immigrazione. La fase salutista che sta attraversando da qualche anno  ha comportato un leggero declino delle sue performance.

Inizio servizio: 23 febbraio 87

Settori di Impiego: Raccolta Carta & Stracci, selezione libraria

Congedo: 22 febbraio 89 (eh sì, leva di marina, perciò 24 mesi)

Prezioso dono di congedo per tutti i figli obiettori (insieme a mamma Merlo)

 

 

GESU’

Inizio servizio: 4 maggio 1987

Settori di Impiego: Caritas Parrocchiali (boh…), Raccolta Carta e Stracci, Trasporto storpi, Promozione dell’Obiezione di Coscienza.

Congedo: 3 gennaio 1989

 

 

MODERNO

L’obiettore che avrebbe voluto essere torcolo. Ragazzo destinato a cose grandi. L’alto lignaggio al quale apparteneva non gli consentì evasioni di casta.  Si mischiò con la plebe, avvicinò gli ultimi. Mangiò come loro, si vestì come loro ma non era come loro. Bello, gentile, dal sorriso da bambino, moderno, fu per i torcoli l’altra riva, l’altra possibilità. Lacerato tra il voler essere e il  dover essere. In bilico tra le onerose aspettative di quel mondo che lo aveva partorito e le temerarie scommesse di giullari di strada.  Si muove oggi tra Milano e New York, senza passare per Spina. SpA e management, giochi in Borsa e speculazioni immobiliari sono il suo mondo. Quando l’eco del passato si fa rumorosa sembra ancora possibile accarezzare il sogno di una vita torcola. Ma l’eco sbiadisce e di quel tempo rimangono il capello lungo ormai ingrigito e lo aguardo malinconico.

Inizio servizio: 4 maggio 1987

Settori di Impiego: Donne

Congedo: 3 gennaio 1989

 

 

MERLO

Inizio servizio:

Settori di Impiego: Fontenovo (per finta…), lavori domestici e accudimento obiettori

Congedo: insieme al babbo 68 (e stesso regalino ai suoi figlioli)

 

 

TRIBBIO

L’obiettore fuori sincrono. Anche al tempo del servizio civile è andato fuori battuta: arrivato dopo gli uni e prima degli altri. La sua testa è una piccola Treccani. Chiedi, non risponde. Dopo un po’ ti dice che non lo sa. Quando ormai il discorso è altrove ti sciorina il suo sapere puntuale e circostanziato. Poeta, giornalista, musicologo, comunista e rivoluzionario (anche questo fuori tempo), cattolico per necessità (si deve pur mangiare). Dai microfoni della radio diocesana lancia messe e rosari sognando di muoversi come un Gegè Telesforo tra brani  di Dizzy Gillespie e Miles Davis.

Inizio servizio:

Settori di Impiego: Radio Augusta Perusia

Congedo:

 

 

GLI ALTRI OBIETTORI

Walterfusi-walterfusi-fusiwalter-walterfusi

Era un obiettore con doppia cittadinanza (italiana e colombiana), che qui faceva l’obiettore, ma in Colombia aveva fatto il militare eccome! I suoi racconti delle azioni di guerra nella giungla erano i nostri preferiti. Entrato tra i primi obiettori (anzi forse addirittura primo tra tutti), dopo un po’ di tempo si trasferì definitivamente all’Ostello, dove faceva servizio. Mi sa che eravamo un po’ troppo torcoli per lui…

 

Loca

Il suo nome in lingua cherokee significa “Obiettore Pazzo”, fu compagno obiettore Caritas per poco tempo (giusto per partecipare ad alcune gite e far rischiare il linciaggio agli altri durante quella di Napoli ’91), perché fu dapprima trasferito ad altro ente, poi fu la vita a trascinarlo in giro per l’Italia. Ma, comunque, torcolo era torcolo…

 

Cherubino

Dalla foto è ben evidente l’espressione tesa e preoccupata del povero compagno obiettore (all’epoca seminarista, oggi prete), sentimenti che – insieme a sgomento, disapprovazione, sconcerto, scandalo, riprovazione, terrore da pastone, etc. – non lo abbandonarono mai nel suo passaggio dalla casa degli obiettori; infatti dopo un breve ma intenso periodo di convivenza (giusto il tempo di saggiare il sacro fuoco dell’ira di Gesù, la degnazione scostante di Prete e lo stillicidio di dispetti del Merlo), prese altre vie…

8 risposte a Obiettori per venti mesi, Torcoli per sempre.

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