Espressione popolare, utilizzata per invocare l’ausilio delle Sante in questione in occasione di violenti temporali, ma utilizzata vieppiù dal Merlo durante il servizio civile, nelle più disparate occasioni, anche nelle giornate più limpide e terse e nondimeno nei periodi di siccità. Inoltre, la pia invocazione era spesso accompagnata da una più pagana aspersione di sale sul piazzale antistante la casa degli obiettori.
Detti de mi nonna Amelia: E durante li temporali forti, s’ariccomannava a Santa Barbara e a Santa Elisabetta: ”Santa Barbara e Santa Elisabetta, sarvatece dar furmine e dà saetta”.