Treviso 1989

Treviso fu il primo viaggio, allora fu solo un viaggio. Oggi ha assunto il ruolo di uno spartiacque, di una nemesi, di un’ermeneutica del nostro servizio civile. Accadde qualcosa che ci obbligò a vedere le cose in modo nuovo, a riposizionare le energie, gli ideali vissuti e pensati insieme. Venimmo ospitati da una comunità di Obiettori di Coscienza, scoprimmo un orizzonte nuovo, sentimmo di essere parte di un movimento capace di grandi sogni, desideroso di costruire luoghi nuovi dell’esisitenza, un movimento profetico: ma non si trovava lì il punto di svolta. Camminammo per ore lungo le vie del centro storico come sospesi nel tempo, ad ascoltare i versi delle tre Cantiche uscire dalla bocca di Raffaele come dalle trombe del Giudizio, tra i fumi dell’acol e quegli altri fumi ai quali non venni mai iniziato: ma non si trovava lì il punto di svolta. Era tarda mattina, ci trovavamo a Bologna. C’era una Piazza, e al centro della Piazza un tavolino con dei ragazzi, OdC, che promuovevano un digiuno per la pace e la nonviolenza, insomma per la nobile causa dell’Obiezione di Coscienza. Lì ci orientammo come a nostro naturale approdo. L’emozione era grande, ma forti della consapevolezza dei momenti decisivi ci avvicinammo ai ragazzi che fieri si ergevano dietro quel tavolino e con viva ansia chiedemmo: – Ci sapete indicare un ristorante dove si possono mangiare dei buoni tortellini?: fu quello… il punto di svolta!

SCHEDA TECNICA DELLA GITA

  • Periodo: Gennaio (?)
  • Intinerario: Perugia, Treviso, Venezia, Bologna, Perugia
  • Mezzo: Panda di Moderno, Mercedes di 68
  • Presenti: 68, Gesù, Merlo, Vecchio, Moderno, Splendente
  • Opera: nessuna
  • Servizio fotografico

 

Credo che questo sia un cimelio conservato a ricordo della prima gita, ma non ne sono sicuro. Che ne dite?

Note eno-gastronomiche – Picnic: Ci ricordiamo solo di un pranzo a Venezia, una cena fuori Treviso persi nella nebbia, un pranzo a Bologna (cfr. sopra).

 

 

 

 

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