Budapest 1995

SCHEDA TECNICA DELLA GITA

  • Periodo: 21-25 aprile
  • Intinerario: Perugia – via Trieste, Slovenia, Croazia – Budapest – Sopron – via Tarvisio – Milano – Perugia
  • Mezzo: Ford Transit (bianco, noleggiato)
  • Presenti: 68, Gesù, Tribbio, Vecchio, Moderno, Splendente
  • Opera: Fotoromanzo “Budapest nido di spie

Appunti di viaggio

21/4: Partenza notturna da Perugia, addirittura con Moderno, il quale fornisce vettovaglie di un noto marchio alimentare italiano per le necessità di viaggio ed eventuali pic-nic volanti (formaggio sardo-romano con note di vomito, salame felino o più probabilmente “di” felino, etc.).

22/4: Si attraversa il confine a Trieste, si tenta una colazione in Slovenia presso scalcinato locale lungo la strada, dove viene accettato il nostro pagamento in lire e ci viene restituito un abbondante resto in talleri (!). Rinfrancati si riparte, senza accorgerci che, per raggiungere l’Ungheria, è necessario attraversare anche la Croazia, al momento in guerra contro la Serbia; eroicamente (ma soprattutto disponendo solo di una cartina ante caduta del muro di Berlino), memori del nostro passato di obiettori e desiderosi di applicare le studiate tecniche di difesa popolare non violenta, ci si getta in territorio ostile, fino ad affrontare anche una pattuglia di militari croati che ci ferma lungo la strada; tuttavia, annichiliti dalla inattesa presenza nel drappello di una poliziotta donna, si ritiene già una vittoria essere scampati all’arresto che eventuali inconsulti atti di torcolità avrebbero potuto procurarci. Il viaggio procede senza intoppi (ma non senza esserci approvvigionati di preziose “cune” croate, quale resto di pagamenti in lire), fino al confine croato-ungherese, dove si passa solo dopo una lunga coda e attenti controlli delle autorità di frontiera. In territorio ungherese l’itinerario si distende, finanche dando un passaggio ad un militare in licenza in prossimità del lago Balaton. Si giunge a Budapest nel primo pomeriggio, giusto in tempo per la chiusura dell’agenzia per il turismo su cui si fondavano le speranze di trovare in fretta un albergo; non ci si perde d’animo e ci si porta verso la stazione, dove veniamo adescati da un autoctono che ci offre un’ottima sistemazione in appartamento privato. Scevri da preoccupazioni ci si può quindi dedicare pienamente all’ideazione dell’opera, che evidentemente costituisce il principale motivo del viaggio a Budapest. C’è anche il tempo per organizzare una festa a sorpresa con torta e candeline per il buon Gesù, di cui per tutta la giornata si era ostentatamente ignorato il compleanno. Cena in ristorantino romantico per turisti nella vecchia Buda, con tanto di violinista al tavolo.

23/4: Giornata che inizia con trionfale mattinata presso le celebri terme Gellért, tra piscine calde e gelide, massaggiatori baffuti e nerboruti, bagni turchi, il tutto rigorosamente riservato a soli uomini. Abbondantemente ristorati ci si può dedicare per l’intera giornata alle riprese del fotoromanzo di argomento spionistico-romantico “Budapest nido di spie”, senza visitare alcunché della città, se non – e di sfuggita – le poche location famose utilizzate come set delle riprese fotografiche, rischiando di volta in volta l’arresto per vilipendio (per lo strip-tease di Splendente davanti al Parlamento) o per omossessualità (per la scena dell’abbordaggio Gesù-Moderno nella Piazza degli Eroi), l’internamento psichiatrico (per i conflitti a fuoco con pipe sui bastioni del castello di Buda o per il tentativo di suicidio di ’68 dal Ponte delle Catene) o anche semplicemente una scarica di botte (per le numerose foto fatte con ignari passanti o per il tentativo di furto di bicicletta da parte di Vecchio). L’intensa giornata si conclude con la cena in ristorante di cucina ungherese, ma con ostessa maritata ad italiano.

24/4: Fatte le riprese di interni presso l’appartamento in affitto, si esce per gli ultimi scatti in città e per lo sviluppo rapido delle fotografie; intanto si procede anche ad idonea spesa alimentare in supermercato locale (non senza avere attirato l’attenzione non proprio benevola della vigilanza dello stesso) in modo da poter effettuare il tradizionale pic-nic; quest’ultimo ha luogo, una volta usciti definitivamente da Budapest, in un comodo spiazzo presso un ridente svincolo autostradale, che sarà oltretutto teatro anche di una delle migliori torcolate di viaggio mai attuate, cioè l’erronea eliminazione insieme ai rifiuti del pic-nic, di tutte le buste con i souvenir ungheresi acquistati. L’allegra brigata si mette in viaggio per il ritorno, fermandosi per la cena a Sopron, cittadina del confine austro-ungherese, meta di giocatori d’azzardo e bavosi puttanieri soprattutto tedeschi, per via della presenza di numerosi casinò e night-club. Della felice e fino ad allora ignorata circostanza, ci si avvede solo dopo la cena e, in un impeto di maschia determinazione (che tuttavia entro pochi minuti lascerà il posto ad un salutare rigurgito di sana torcolità), si entra in un locale di intrattenimento dal quale tosto si fugge, peraltro interrompendo le coraggiose avances del Tribbio ad alcune delle signorine presenti. Si riparte immantinente da quel luogo di perdizione e, via Austria, ci si dirige verso l’Italia.

25/4: Si rientra in patria a Tarvisio e si procede verso Milano, per accompagnare Moderno e per le riprese delle ultime scene del fotoromanzo, il quale viene poi impostato ed in parte realizzato durante l’ultima parte del mesto viaggio di ritorno. In serata si giunge a Perugia.

Note eno-gastronomiche – Pic-nic: 

 

 

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